Ci vuol più dell’omicidio di qualche spogliarellista di colore perché la polizia della città degli angeli si interessi al caso. Lo fa quando a morire nello stesso modo efferato è una studentessa bianca, bussando alla porta di Easy che, ormai sposato, padre, declina l’invito. I suoi giorni da detective sono terminati. Quando gli fanno capire che se non collaborerà il suo migliore amico andrà in prigione, Ezekiel Rawlins decide di percorrere le oscure strade di Watts e quelle della mente di un serial-killer.
 
Easy Rawlins, il celebre detective uscito dalla penna di Walter Mosley, National Book Award alla carriera, porta il lettore per le strade notturne di Los Angeles.
 
Mosley non solo è un romanziere di qualità, ma è anche un maestro del giallo — The New York Times
 
 
“Apprezzo la sua volontà di collaborare, ma il lavoro di polizia lo dobbiamo fare soltanto noi della casa. Hanno già abbastanza problemi ad avere qui uno sbirro negro. Cosa penserebbero se ci si aggiungesse lei?”
Non mi piacque il modo come l’aveva detto. “E lei cosa ne pensa di me, Quinten?”
Sulla faccia gli lampeggiò un’espressione di spregio. Si piegò in avanti, da seduto, piazzando i due enormi pugni sulla scrivania. “Penso che lei è uno schifo, signor Rawlins. Lei e il suo amico Raymond Alexander. Pezzi da galera, tutti e due. Ma nessuno ne farà una questione di classifica. Il peggio non è mai morto. Forse lei ci aiuterà a beccare questo tizio, forse lo prenderà lei stesso. Lui non può fare a meno di comportarsi così. Lei invece sì. Quindi lei è un criminale, signor Rawlins. Può darsi che io debba lavorare con lei. Anzi, sono costretto a farlo. Ma il fatto che ci dobbiamo pulire il culo non vuol dire che ci debba piacere la merda”.
 
 
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